L’ipertensione rappresenta uno dei problemi di salute pubblica di maggior rilievo perché all’aumento di pressione sanguigna corrisponde un incremento lineare dell’infarto del miocardio, dell’ictus e dell’insufficienza cardiaca. Tutti gli studiosi e professionisti della salute sono concordi nel ritenere importante, per prevenire e curare l’ipertensione, una modifica dello stile di vita, i cui principi si fondano su un’alimentazione corretta ed equilibrata affiancata da una regola attività fisica ricreazionale ed in forma strutturata (esercizio fisico). L’importanza della riduzione della pressione sanguigna indotta dall’esercizio fisico deriva dal fatto che, in particolari gruppi di soggetti normotesi ed ipertesi, tale riduzione, risulta essere clinicamente rilevante.
Prima di iniziare qualsiasi attività fisica in forma libera o strutturata è fondamentale la valutazione del rischio secondo le linee guida ACSM in modo da stabilire la necessità di un esame medico-specialistico più approfondito. 

 La valutazione di routine di un paziente iperteso prevede una dettagliata anamnesi personale e familiare, l’esame fisico, l’individuazione dei principali fattori di rischio, l’analisi delle eventuali complicazioni cardiovascolari correlate e di eventuali altri danni e problemi organici. Inoltre in soggetti ipertesi che volessero iniziare un programma di esercizio fisico ad elevata intensità è necessario eseguire un test da sforzo con ECG eseguito sotto supervisione medica per evidenziare eventuali sintomi connessi all’esercizio. Se il test viene utilizzato poi per prescrivere un programma di allenamento allora il paziente deve mantenere la terapia farmacologica ed assumere lo stesso i farmaci prescritti.  

Le evidenze scientifiche dimostrano che sia gli esercizi di ad impegno aerobico che quelli contro resistenza producono riduzioni significative della pressione sistolica e diastolica nei soggetti adulti, sebbene l’effetto di un training aerobico risultano superiori.