Esercizio Fisico Adattato & Obesità
Una "condizione fisica" carente rappresenta un fattore di rischio di mortalità, in soggetti Sovrappeso (S) ed Obesi (O), come lo è il diabete, l'ipertensione, i livelli elevati di colesterolo ed il fumo di sigaretta. Una gran quantità di studi scientifici dimostrano i miglioramenti indotti da un training ad impegno prevalentemente aerobico, indipendentemente dalla perdita di peso.
Il focus dell'EFA in soggetti S e O inizialmente dovrebbe avere come obiettivo l'aumento del consumo calorico, raggiungibile maggiormente attraverso il training aerobico. Le abitudini quotidiane (Non-Exercise Activity Thermogenesis, NEAT) sembrano incidere maggiormente rispetto alla singola sessione di training, anche se ci sono dati che riportano come l'EFA da solo ha effetti simili alla normale restrizione calorica.
La quantità di EFA richiesto, tuttavia, sembra essere difficile da eseguire e protratto nel tempo da soggetti O che non hanno alle spalle un "vissuto motorio attivo" (e.g. 700 kcal/d per 1 mese). Molti dati ci indicano che si ha un effetto sinergico, se sommiamo la restrizione calorica e la pratica dell'esercizio, determinante nella perdita di peso soprattutto nelle donne. Queste evidenze tuttavia non sono state universalmente replicate. Jakicic et al. riportano che l'intensità dell'EFA (moderato e vigoroso) e la durata (moderata e alta), pianificata per un dispendio energetico di circa 1000 - 2000 kcal/wk, combinata con una restrizione calorica, non ha avuti effetti sull'entità del calo ponderale per un periodo di 12 mesi in un gruppo di donne. Altri studi hanno dimostrato che la combinazione tra dieta ed aumento dell'Attività Fisica giornaliera (NEAT) potrebbe essere efficace come un programma dietetico ed EFA.
L'EFA è molto importante per mantenere e controllare il calo ponderale (processo molto complesso ed ancora non ben compreso). I dati derivati dal progetto National Weight Control Registry (NWCR) ci indicano che una sessione di EFA con una spesa calorica di circa 2000 Kcal/wk è un forte predittore per il mantenimento del perso perso. Il camminare per esempio si è dimostrato molto efficace per perseguire questo obiettivo, soprattutto in gruppo di donne.
Un importante adattamento fisiologico all'esercizio, soprattutto in persone S e O, è un significativo aumento della sensibilità insulinica ed aumento del metabolismo del glucosio. Il Diabetes Prevention Project ha dimostrato come il cambiamento dello Stile di Vita da Sedentario ad Attivo, con effetto positivo sulla perdita di peso e l'aumento dell'EFA, ha avuto un elevato risultato rispetto alla terapia medica nella prevenzione o nel ritardare lo sviluppo di diabete in persone O che presentavano una condizione di Prediabete.
L'EFA indipendentemente dall'entità del calo ponderale, presenta effetti sicuramente positivi come: miglioramenti a carico del profilo lipoproteico. nella funzione vascolare, sui biomarkers infiammatori, e sul rischio di determinare aterosclerosi.
Un altro aspetto importante da chiarire è la rispsota del tessuto muscolare scheletrico in risposta alla perdita di peso. Recentemente Weiss et al. ha riportato e registrato, su un gruppo di uomini in S, una perdita di peso corporeo di circa il 10 % di quello inziale attraverso una restrizione calorica o training cardiorespiratorio ( 6d/wk per 60 min., 320 kcal /d). Hanno rilevato una elevata perdita di massa muscolare e forza a carico degli estensori del ginocchio in entrambi i gruppi in esame, ma una significativa perdita nel gruppo che aveva seguito solo la restrizione calorica suggerendo l'effetto positivo dell'EFA nel preservare e ridurre la perdita di massa muscolare durante un programma di perdita di peso. L'uso dell'esercizio fisico contro resistenza potrebbe ridurre proprio l'effetto negativo di un programma di dimagrimento a carico del tessuto muscolare scheletrico. Non ci sono però evidenze che tale metodica può essere sommatoria anche sui risultati finali, durante un programma di dimagrimento.
Write a comment