Sindrome Metabolica: questa sconosciuta

Le seguenti analisi sono necessarie per dare diagnosi di SM e si può successivamente applicare l’indice H.O.M.A., quale parametro per verifica presenza di stato di insulino resistenza:

 

- GLICEMIA A DIGIUNO

- CORTISOLO

- OMOCISTEINA

- ALDESTERONE

- COLESTEROLO TOTALE

- LDL - HDL

- INSULINA A DIGIUNO

- PROTEINA C REATTIVA

- EMOGLOBINA CLICATA

- c PEPTIDE

- TESTOSTERONE

 

Recentemente viene chiamata in causa anche l'Amilasi Pancreatica il cui livello risulta basso, in un quadro metabolico come quello della sindrome X.  Inoltre accanto a queste analsi si considerano anche altri valori che completano il quadro proinfiammatorio generale.

 

Il diabete mellito tipo II è un grave problema di salute pubblica, colpisce ad una età adulta, ma sempre più giovane. Una delle sfide più importanti della medicina moderna è eseguire la diagnosi precoce e onoscere la tendenza metabolica  di una persona verso questa malattia degenerativa. Uno dei primi segni precursori di un rischio di diabete è la resistenza alla insulina da parte delle cellule muscolari ed epatiche. L’insulina è presente nel sangue, ma non riesce ad esercitare la sua funzione: far entrare il glucosio all’interno delle cellule. Quindi occorre conoscere il livello di insulina a digiuno contenuta nel sangue attraverso un semplice esame eseguibile in ogni ospedale, in ogni laboratorio pubblico e privato. Il check –up è dedicato all’insulina e alla diagnosi precoce di insulino - resistenza realizzabile attraverso alcuni esami del sangue, riportati nella tabella check – up insulina. La comparsa di insulino - resistenza precede di alcuni anni la comparsa del diabete tipo II. E’ essenziale individuare il più precocemente possibile questa tendenza al diabete da parte di una persona, in particolare in soggetti obesi, in sovrappeso con un eccesso di grasso addominale.

 

Avere una circonferenza vita superiore a 88 cm perla donna e 102 cm per l’uomo è un fattore di rischio di incremento del valore della insulina nel sangue (stato di iperinsulinismo) e della riduzione della efficienza di questo ormone. Inoltre avere un eccesso di insulina nel sangue causa un progressivo accumulo di grasso corporeo con una netta difficoltà nel dimagrire, nel recuperare il giusto peso corporeo. Il grasso addominale è un organo endocrino, produce vari ormoni di importanza vitale. Il grasso addominale non deve essere considerato come un tessuto inerte, che crea solo disagio estetico ! Ridurre la circonferenza della vita è una scelta di medicina preventiva. Un eccesso di grasso addominale genera vari sintomi e segni clinici , definiti come sindrome metabolica.

 

 

La Ricerca Scientifica più attuale ha individuato nell’INDICE DI H.O.M.A. (sigla inglese Homeostasis Model Assessment) un valido test per porre diagnosi precoce di insulino-resistenza e quindi conoscere se una persona ha o non ha la tendenza a sviluppare diabete mellito tipo II nel tempo.

 

La resistenza all’insulina è un segno precoce del rischio di diabete e precede di alcuni anni la comparsa accertata del diabete di tipo 2.

 

L’ Indice di HOMA permette, sulla base della glicemia e dell’insulinemia a digiuno di mettere in evidenza questa resistenza. Così mediante due dosaggi ed una formula matematica di calcolo ( riportata al termine di questa nota introduttiva) che mette in rapporto la glicemia ed insulina è possibile individuare in modo tempestivo i soggetti che potrebbero sviluppare un diabete. Questo indice è utilissimo, visto che il numero di diabetici aumenta in maniera inquietante.  

Inoltre una condizione di insulino – resistenza causa una riduzione di testosterone con tutte le sue azioni ormonali e metaboliche nell’uomo.

 

Il check –up si completa con la ricerca del valore del cortisolo nel sangue, che può risultare aumentato causando una perdita di massa magra muscolare ed un accumulo di grasso addominale, che aggrava ancor più la condizione di insulino – resistenza.

 

Altra analisi di grande significato per la diagnosi di diabete tipo 2 è il valore della emoglobina glicata. Avere un valore superiore a 6 significa essere in procinto rapido di cadere oppure essere già colpiti da diabete mellito tipo 2. Inoltre con un valore elevato di emoglobina glicata la persona tende ad una rapida decadenza fisica ed estetica, ad un processo di invecchiamento precoce per la glicazione delle sue proteine ( unione di glucosio con le proteine, in particolare collagene, che è la proteina più diffusa nel corpo umano e costituente essenziale del tessuto connettivo; la decadenza funzionale e strutturale del connettivo causa processi degeneratici condizionanti l’estetica dell’intero organismo.

 

 

Le analisi emato – cliniche proposte consentono di porre diagnosi innanzi tutto di Insulino Resistenza e/o Ridotta Capacità Funzionale delle beta cellule del pancreas. La insulino resistenza significa una ridotta capacità di questo ormone di far utilizzare il glucosio dalle cellule. In questa condizione si ha un aumento di glicemia, di stanchezza, di perdita di memoria, di sete, di maggiore eliminazione di urina. Aumenta il cortisolo, ormone che aggredisce le proteine muscolari facendo perdere muscolo, abbassando il metabolismo cellulare. La persona con insulino – resistenza è candidata al diabete mellito tipo II, a processi di degenerazione estetica e funzionale, a patologie vascolari, renali ed epatiche irreversibili, se non diagnosticate con precocità.

 

Il C- Peptide esprime la funzionalità delle beta cellule del pancreas.

 

La emoglobina glicata indica un valore elevato della glicemia durante la giornata, in particolare della glicemia dopo i pasti sopra 140 mg/100ml. Un valore elevato di emoglobina glicata superiore a 6 , significa un processo di rapido invecchiamento in atto a causa della glicazione delle proteine.

 

La Proteina C reattiva esprime il processo infiammatorio diffuso che l’obesità viscerale addominale causa in una persona in soprappeso oppure obesa. L’obesità è una malattia infiammatoria diffusa in tutti i sistemi anatomici, in particolare nel cuore e nelle arterie. L’aterosclerosi è una malattia infiammatoria, degenerativa!

 

Ridurre la circonferenza dell’addome porta a migliorare tutti gli esami e i sintomi perché significa rimuovere il grasso in eccesso responsabile delle varie patologie.

 

Fatti i sei esami consigliati, ottenuti i referti con i loro valori, su può conoscere se la insulina ha un valore basale troppo elevato, se è attiva ed efficiente oppure siamo in presenza di un organismo resistente all’azione dell’ormone insulina. Nel caso di livello elevato di insulina e/o di insulino-resistenza occorre avere una alimentazione in grado di ridurre la secrezione di insulina nel pancreas e di liberare il fegato da condizione di degenerazione grassa ( steatosi epatica).

I Livelli di insulina e insulino-resistenza portano al diabete mellito tipo II, se non curati con una corretta alimentazione, basata sul controllo della dose giornaliera di carboidrati e attraverso eventuali interventi integrati di chirurgia bariatrica. Alle persone con insulino – resistenza è consigliata la dieta mediterranea articolata nel suo vario programma.

 

Il valore dell’Aldosterone va associato alla ipertensione arteriosa.

 

Il valore della Omocisteina va associato a lesioni dell’endotelio e a predisposizione ad aterosclesrosi

 

La conoscenza dei valori nel sangue di insulina, C-peptide, glicemia porta alla verifica dell’Indice H.O.M.A. che riporto per eventuale calcolo da eseguire sulle proprie analisi.

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INDICE INSULINO RESISTENZA H.O.M.A.

H.O.M.A.     Homeostatis Model Assesment

 

Quando nel referto la glicemia viene espressa millimoli /Litro applicare questa formula:

 

Glicemia a digiuno (mmol/L) x Insulinemia a digiuno (mUI/mL)

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22.5

 

       Quando nel referto la glicemia viene espressa in milligrammi /dL applicare questa formula:

 

 

Glicemia a digiuno (mg / 100ml) x Insulinemia a digiuno ( mUI / mL)

405

 

La applicazione delle due formule porta allo stesso risultato

 

VALORI RANGE DI NORMALITA’ : 0.23 – 2.5

 

 

 

 

 

Fonte:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11368702

 

http://www.pierluigirossi.it/website_objects/file/IL%20GRASSO%20ADDOMINALE%20LA%20SINDROME%20METABOLICA%20COME%20PREVENIRE%20CON%20LA%20ALIMENTAZIONE%20%20%20GRAVI%20PATOLOGIE%20CARDIO%20VASCOLARI.doc.